Il 12 agosto si celebra la Giornata Nazionale della Frisella, dedicata ad uno degli alimenti cardine della tradizione culinaria meridionale.
La frisella è composta da pochi e semplici ingredienti, solo farina, olio, lievito e sale: ma sai com’è nata?
Tradizionalmente, l’impasto delle friselle veniva schiacciato con le dita e quindi arrotolato a spirale mantenendo un foro al centro, utile per il trasporto. I marinai, infatti, usavano consumare questo prodotto povero durante i loro viaggi, trasportando le friselle appese ad un filo come se fossero ciondoli di una singolare collana. La frisella, inoltre, era perfetta per questo utilizzo anche perché era resistente agli spostamenti e alle intemperie e, caratteristica non meno importante, poteva essere inzuppata nell’acqua di mare – proprio come accadeva per il tarallo.
La versione classica del condimento della frisella pugliese è la sintesi perfetta della Dieta mediterranea: olio, acqua, sale, pomodoro e origano creano infatti il mix perfetto che accontenta tutti i palati. Dopo il contatto con l’acqua e gli ingredienti, la frisella diventa più morbida, pur rimanendo croccante. Questa sua peculiarità l’ha resa, nel tempo, la regina degli aperitivi estivi e, a volte, viene addirittura consumata come sostituto del pasto grazie alle molteplici modalità in cui può essere condita.
Per questo motivo, oggi le friselle si trovano spesso in bar e pub, e si prestano ad essere condite nei modi più disparati: dal classico condimento mediterraneo a quelli più audaci e particolari.
È proprio dalla classica frisella che abbiamo preso ispirazione per le nostre friselline: disponibili nella referenza con olio d’oliva e integrale, hanno un formato più piccolo rispetto alla versione classica, e questa caratteristica le rende particolarmente adatte ad essere consumate come finger food.